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VARIE 2006

DOMANDA:
 

15. Questo Ente sta stipulando una Convenzione con la C.C.I.A.A. di Treviso per attivare presso gli sportelli Comunali un servizio di informazione al cittadino relativamente allo statuto del consumatore; a latere si stipulerà anche un accordo per il rilascio, agli utenti che necessitino di tale servizio, di visure camerali con accesso alla banca dati denominata "TelemacoPay".

A fronte del rilascio di visure l'utente verserà al Comune una somma pari ai "diritti di visura" eventualmente aumentata di un diritto di segreteria. I "diritti di visura" saranno stornati interamente alla Camera di Commercio.

Si chiede chiarimento circa gli introiti di cui sopra se sono rilevanti ai fini I.V.A. e se pertanto è necessaria l'emissione di fattura ad ogni utente.

 
RISPOSTA:
 

I diritti percepiti dal Comune, in quanto spettanti ad Ente pubblico nello esercizio di funzioni istituzionali, sono da considerarsi esclusi dal computo della base imponibile IVA, ai sensi dell’articolo 15 del DPR 633  del 1972. Di contro, ha rilevanza l’eventuale aggio che il comune richiede per l’espletamento di tale funzione, il quale dovrà essere assoggettato ad IVA nella misura del 20 per cento.

In sintesi, tale funzione è da considerarsi esercitata dal Comune in regime di impresa. Il comune emetterà a carico del richiedente fattura assoggettando ad IVA il solo compenso da esso stabilito per lo svolgimento di tale funzione.

Ad esempio se il diritto risultasse dovuto nella misura di 100 ed il compenso del comune stabilito in 10, la fattura risulterà pari   a 112, di cui 100 escluso dalla base imponibile, 10 base imponibile IVA, 2 l’IVA applicabile.

 

per informazioni contattatemi scrivendo a: consulenze@brunobattagliola.com 

 

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