TARSU 2006

37. Ho inviato ad un contribuente che possiede 2 alberghi, richiesta in raccomandata a/r di informazioni ai fini TARSU perché per un immobile di sua proprietà la cui fine lavori risale al dicembre 2003, non ha mai presentato denuncia di occupazione.

Il contribuente risponde che non si sente in obbligo di rispondere alle nostre richieste poiché non è in possesso dell’agibilità.

Ho verificato che l’immobile è regolarmente accatastato (diverse unità abitative) ed è presente sul web un sito con pubblicità e tanto di prezzi. Non esiste ufficialmente contratto di fornitura d’acqua.

Ho chiesto alla Questura copia delle schedine di PS degli alloggiati ma sembra cha non vengano catalogate quindi impossibile fare una ricerca nel passato.

Il mio intento infatti è di dimostrare che l’immobile, i cui appartamenti vengo affittati ad uso turistico, veniva già utilizzati a fine 2003 e quindi accertare la TARSU da tale periodo.

Come mi posso muovere a questo punto?E’ sufficiente l’accatastamento per emettere avviso di accertamento per il 2003 e 2004? Ma così facendo rischio un contenzioso?

La Corte di Cassazione ha più volte affermato che basta l'utilizzabilità per l'assoggettamento delle superfici alla tassa rifiuti, così che debbano essere assoggettati anche i locali chiusi e vuoti purché allacciati alle utenze di energia elettrica (Cassazione n. 16785 del 2002 e n. 15658 del 2004). Diversamente dall'ICI, tuttavia, il mero accatastamento dello immobile è insufficiente a comprovare l'effettiva utilizzabilità dei locali, la quale dovrà essere comprovata da codesto comune individuando l'uso effettivo od almeno l'esistenza di utenze di energia elettrica. Io credo che un sopralluogo effettuato ai sensi dello articolo 73 del D.Lgs.n.507/93 risulti perlomeno consigliabili al fine di riscontrare l'uso effettivo o perlomeno l'esistenza di allacci al servizio elettrico.

Caso  mai del comportamento non collaborativo del contribuente si dovrà tener conto ai fini della determinazione delle sanzioni, ritenendo il comportamento doloso.